Il compenso dell’avvocato 2.0 è stato protagonista, più o meno inconsapevole, di quella che con termine anglosassone si potrebbe definire una vera e propria “struggle for life”, fatta da improvvise fughe in avanti ed altrettanto repentini arretramenti. Siamo così passati dall’originario sistema delle tariffe minime e fisse, di inizio millennio, per approdare ad una non obbligatorietà delle stesse, sino a giungere ad un apparato basato sui cosi detti parametri. È così avvenuta, anche sotto un profilo linguistico, un’apparente rivoluzione che ci ha impedito di utilizzare il familiare termine “tariffe” per adoperare il più “liberale” vocabolo “parametri”.

Un magmatico sobbollire che non si è certo fermato e che anzi nell’ultimo lustro ha avuto ancora maggiori fermenti. Basti pensare alla sorte dei “patti quota lite” oppure alla recente introduzione del preventivo scritto. Per non parlare poi dell’ancor più attuale questione dell’equo compenso. Il tutto si è incrociato con il prender piede dei sistemi di A.D.R. che per forza di cose sono rimasti nella penna del Ministero quando sono stati emanati i parametri del 2014 e che proprio in quest’anno stanno bussando alla porta per essere regolamentati. Da questa vulcanica attività non è stato risparmiato neppure il sistema di recupero giudiziale del compenso dell’avvocato travolto sia dalla legge che dall’interpretazione della Suprema Corte.

Siamo, quindi, di fronte ad un tale dinamismo che forse vale la pena di tirare il respiro per cercare di vedere dall’alto il paesaggio complessivo che si sta formando anche a seguito delle ultimissime novità.

Di tutti questi temi ne parleremo a Firenze, il 15 maggio 2018 dalle ore 14:30 alle ore 18:30 Auditorium Telecom SpA in Viale Alessandro Guidoni, 42 – Firenze.

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