La legge 247/2012 ha ridisegnato profondamente il ruolo dei Consigli degli Ordini, attribuendo agli stessi funzioni che hanno una forte ricaduta sulla vita quotidiana dell’avvocatura.

            Nell’architettura disegnata dalla legge professionale gli Ordini svolgono infatti importanti compiti di gestione amministrativa e contribuiscono in forte misura alla definizione delle politiche istituzionali che indirizzano la vita dell’intera avvocatura.

            Nell’ambito del suo diverso ruolo politico il Sindacato ha sempre svolto una funzione di ispirazione e di stimolo delle politiche che l’Ordine di Firenze ha, di volta in volta, messo in campo, dando anche il proprio fattivo contributo di energie umane e di competenze al fine di favorire il sistema di lavoro dell’avvocatura, tutelandone la dignità ed il ruolo di rilievo costituzionale nella società.

            Orbene, il fondamentale compito che il Sindacato ha fino ad oggi svolto appare ancor più necessario in questo delicato momento di transizione, scaturito dal rinnovamento previsto dalla Legge 247/2012 e ribadito dalla recente Sentenza della Cassazione a SS.UU. e dal D.L. 02/2019.

            Sul punto vogliamo essere estremamente chiari: la nostra Associazione è da sempre convintamente favorevole a norme che impongono, a tutti i livelli, il periodico ricambio del personale politico/amministrativo; tale concetto è contenuto nello stesso Statuto del Sindacato ed è stato recentemente espresso con forza anche dal Segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense, cui il Sindacato aderisce da molti anni.

            Per questo motivo riteniamo che sia necessario e doveroso un rinnovamento, a partire dalle donne e dagli uomini che andranno a ricoprire la carica di consiglieri.

            È altresì necessario, tuttavia, tutelare il modello ordinistico fiorentino, all’avanguardia nel panorama nazionale, che è anche il frutto del contributo dato dalla nostra associazione nel corso degli anni.

            Pur garantendo il dovuto rinnovamento, il Sindacato intende quindi operare in continuità con le scelte e le attività attuate in passato a tutela dell’avvocatura fiorentina nonché, al contempo, realizzare tutte quelle che non sono state debitamente coltivate.

            Queste, quindi, le nostre parole d’ordine per il Consiglio che verrà:

  • FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO GRATUITI: l’adempimento degli obblighi formativi non può essere l’ennesima gabella a carico dei già precari bilanci dei nostri studi e un regalo per le società commerciali, ogni avvocato deve poter continuare a formarsi senza alcun onere economico; questo è sempre stato e continuerà ad essere il nostro leit motiv. Il proposito per il futuro è valorizzare la sinergia con il mondo associazionistico, esaltando la preziosa dote di competenze e di esperienze delle associazioni, generaliste e specialistiche.
  • WELFARE E POLITICHE DI INCLUSIONE: andrà incrementata ed ampliata l’offerta di servizi in favore degli iscritti. È evidente che, rappresentando oltre 4000 iscritti, il Consiglio dell’Ordine ha un peso contrattuale che gli può consentire di imporre le proprie condizioni contrattuali. La virtuosa gestione del difficile passaggio al Pct potrà e dovrà essere replicata ogni qual volta il foro fiorentino dovrà affrontare momenti di trasformazione della professione (e ce ne saranno) supportando ogni singolo collega.
  • TRASPARENZA: al suo interno il Coa dovrà essere, sempre di più, una “casa di vetro”, gli iscritti saranno posti in condizione di conoscere tutti gli atti consiliari e le motivazioni che li hanno ispirati. All’esterno il Coa dovrà pretendere di conoscere modalità, criteri e termini di assegnazione di tutti gli incarichi assegnati dagli uffici, giudiziari e non.
  • PARTECIPAZIONE: il lavoro delle commissioni ordinistiche dovrà essere un momento fondante della nuova consiliatura, si dovrà richiedere pertanto il coinvolgimento di tutti i colleghi che vogliano offrire il loro contributo allo sviluppo di temi di interesse comune.
  • GIOVANE AVVOCATURA: si dovrà costituire una commissione ordinistica, con l’unico scopo di dare evidenza alle esigenze specifiche dei giovani colleghi. In tale sede dovranno essere elaborati, anche col contributo del mondo associazionistico, progetti principalmente intesi a: – informare sulle diverse possibilità di aggregazione professionale, che sono il futuro della professione; – progettare percorsi di formazione avanzata su settori professionali innovativi e tendenzialmente forieri di maggiori opportunità lavorative.
  • PREVIDENZA: dovrà essere costituita una commissione consiliare di studio delle tematiche previdenziali che tenga costanti rapporti con i nostri Delegati presso Cassa Forense, cui chiederà di rappresentare le istanze provenienti dai colleghi del nostro territorio.
  • RISPETTO nei confronti della nostra categoria: dovrà essere uno degli elementi cardine. Il che dovrà comportare anche la capacità di pretenderlo ed ottenerlo da parte delle istituzioni, prima fra tutte la Magistratura.